Il Pavimento Pelvico, complice salutare ad ogni età

Il pavimento pelvico rappresenta il fulcro della salute e il benessere di una donna. Si stima che il 50% delle donne italiane sia affetto da patologie ad esso collegate e risolvibili con la riabilitazione pelvi perineale, e che solo il 10% di queste sceglie di intraprendere un percorso di riabilitazione a causa della scarsa conoscenza dell’argomento o forte imbarazzo a  parlarne.
Per questo motivo abbiamo rivolto delle domande alla dott.ssa Anna Fulvio, Specializzata in Fisioterapia delle disfunzioni del pavimento pelvico (Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”) e Docente di “Salute Femminile” presso UCM University, CdL di Fisioterapia. L.U.de.S Campus of Lugano (Svizzera)

Cos’è il pavimento pelvico? A cosa serve?

Si trova tra il pube e il coccige ed è una struttura muscolare e fasciale a forma di losanga che si trova a chiusura della porzione inferiore del bacino. La sua porzione più superficiale è il perineo, per intenderci è la parte anatomica che poggia sul sellino quando andiamo in bicicletta. Ha differenti funzioni:

– di contenzione (attiva) urinaria e fecale, ossia permette, aprendosi e contraendosi, di rilasciare e di trattenere urine e feci

– di contenzione (passiva), perchè serve a tenere gli organi nella loro posizione anatomica ed a garantirne la forma;

– sessuale e riproduttiva;

– ostetrica, permette la discesa e la rotazione del feto attraverso il canale del parto, e dunque la nascita;

– posturale, permette di mantenere una corretta postura pelvica e di stabilizzare il bacino.

Quali potrebbero essere le disfunzioni del pavimento pelvico?

Le disfunzioni possono essere distinte in tre macro-aree: incontinenza, disfunzioni sessuali e  dolore pelvico, ma non si escludono l’una con l’altra, spesso coesistono. L’incontinenza è sicuramente la più presente (circa il 60% nelle donne adulte) e si possono distinguere due tipi: incontinenza da stress o sforzo e incontinenza da urgenza. Le donne con incontinenza da stress/sforzo riferiscono perdite di urina in concomitanza con salti, risate o tosse ed è dovuta ad un sistema muscolare di supporto e di continenza debole. L’incontinenza da urgenza è quella classica per la quale risulta impossibile trattenere le urine ed è dovuto ad un aumento dell’attività del muscolo liscio della vescica che obbliga allo svuotamento anche se non è completamente piena.

La gravidanza influisce sulla tonicità del pavimento pelvico?

Chiaramente si, la gravidanza è considerata uno degli eventi che predispone ad un indebolimento perineale perchè durante il parto, il nascituro attraversa il pavimento pelvico e può determinare delle lesioni. Un po’ come se uno sportivo avesse uno strappo muscolare. Ma anche la postura che la donna assume durante tutta la gravidanza può incidere sulla stabilità pelvica. Un’aumentata curva lombare, infatti, determina un aumento della pressione addominale sul pavimento pelvico anteriore che assieme al feto vanno a pesare ulteriormente su vescica, vagina e orifizio uretrale. Proprio per questo anche le donne sottoposte a parto cesareo non sono esenti dalla possibilità di sviluppare problematiche relative all’ incontinenza.

Come affrontare il post parto?

Nei primi tre mesi la neomamma è concentrata più sul nascituro, ma passati i quaranta giorni di involuzione uterina, si può iniziare, se necessaria, una riabilitazione pelvi-perineale. Come capire se è necessario fare una riabilitazione o ci sarà una revisione fisiologica della sintomatologia? L’esperto somministra un test che mostra, attraverso il punteggio ottenuto, il percorso da seguire.

In linea generale come prevenire la perdita di tono dei muscoli pelvici?

La prima cosa importante è conoscere l’area pelvi-perineale, individuarla, prenderci confidenza attraverso la consapevolezza dapprima visiva e poi tattile della propria area perineale e controllarla grazie ai famosi esercizi di kegel e kegel revers. I primi hanno funzione di rinforzo, per aumentare il tono e il trofismo pelvi-perineale, mentre i revers hanno lo scopo di insegnare il rilassamento perineale, importante durante la fase espulsiva del parto, per facilitare la fuoriuscita del feto.

Quando va fatto un percorso di ginnastica pelvica? E quali sono le principali tecniche di rieducazione pelvica?

Mi piace pensare che il concetto di ginnastica sia collegato al fitness ed al benessere della persona, è per questo che per me la ginnastica pelvica andrebbe insegnata sin dall’infanzia allo scopo di preservare il proprio stato di salute. La riabilitazione pelvica invece va intrapresa all’insorgere dei primi sintomi indicativi di disfunzione del pavimento pelvico: alla prima perdita di pipì, quando iniziamo a svegliarci di notte per lo stimolo urgente di andare al bagno o quando si inizia a sentire senso di pesantezza soprapubica. Le tecniche sono varie sicuramente in primis un buon esercizio terapeutico seguito dall’utilizzo di diversi elettromedicali quali la stimolazione elettrica, il biofeedback o strumenti di ultima generazione: stimolazione magnetica funzionale, tecar e laser.

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